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IL FATTO
Tutto parte da un post su Facebook di Massimo Temporelli datato 13 Marzo ore 20:28 nel quale spiega che mancano delle valvole necessarie per far funzionare dei caschi respiratori all’ospedale di Chiari (BS), in crisi per via dei numerosi pazienti Corona Virus ricoverati. In poco tempo si arriva al vero artefice di tutto questo, ovvero l’Ing. Cristian Fracassi
Dopo una prima rilevazione delle misure Cristian ha realizzato un primo modello stampato in 3D con tecnologia FDM (a filamento) per validare una prima bozza. Ed è a questo punto che tutto si è scatenato…
COMUNICAZIONE CONFUSA
Il post è diventato virale (scusate il doppio senso…) nel giro di qualche ora. Tanti messaggi di solidarietà, di volontà da parte di tutti i makers di partecipare e dare una mano a stampare queste valvole. Ma purtroppo le comunicazioni del povero Cristian si perdevano nei millemila post di ringraziamento e non tutti hanno realmente capito di cosa si stesse parlando.
LA BUFALA DELLA DENUNCIA 19/03
Gli articoli inerenti a queste valvole si moltiplicano ogni giorno sempre di più. Il problema è che le fonti e le notizie iniziano a mescolarsi dicendo molte volte cose totalmente inesatte… Denunciati? Assolutamente no…
AGGIORNAMENTO 17/03 ore 10:00 - IL VIDEO
In questo video su Facebook, Cristian spiega esattamente tutta la questione e come hanno stampato le valvole. Inoltre viene spiegato anche il perchè non sia possibile realizzarle in FDM.
NON BASTA UNA STAMPANTE FDM CASALINGA
Già vedendo la forma dell’oggetto ci è sembrato strano che il tutto venisse stampato in FDM, in particolar modo per la resistenza degli attacchi aria. Fortunatamente in un commento siamo riusciti ad avere l’informazione diretta da Cristian che le avevano realizzate con tecnologia MJF (Multi Jet Fusion) di HP, una stampante di tipo professionale a “polveri”.
EDIT: ci giunge notizia che alla fine siano state stampate con tecnologia SLS e una 3D System Prox6100 e materiale NYLON PA12
Lo stesso Cristian precisa inoltre il perchè non divulgherà o renderà pubblico il file da stampare. Non è un problema di brevetti o perchè è geloso della sua creazione… semplicemente è un modello 3D che va stampato con macchinari particolari e procedure di sanificazione non indifferenti. Se possiedi una stampante 3D a casa, mi dispiace deluderti… non potrai essere di aiuto.
Fortuna vuole che con la tecnologia MJF SLS si possano produrre 100 di quelle valvole in meno di 14 ore (job di stampa) + successivo raffreddamento e pulizia dei pezzi. Meno di 24 ore in sostanza e se pensiamo che di queste macchine ce ne sono diverse in Italia la produzione potrebbe arrivare a qualche migliaio nel giro di pochi giorni. Speriamo comunque non ce sia davvero bisogno…
Perché non è per nulla semplice. Quando ho visto la valvola ho visto la complessità, ha tanti passaggi dei canali dove passa l’aria che hanno un diametro inferiore al millimetro. La stampa in 3D non ha una grande precisione non arriva alla stampa di 0,8 millimetri. E quindi li stiamo realizzando addirittura manualmente. Dopo la stampa vengono comunque controllati fisicamente uno ad uno a occhio per controllare che i canali siano tutti passanti.
LINK FONTECristian Fracassi
MA LE CERTIFICAZIONI ?
Uno degli attacchi più duri dai quali si è dovuto difendere Cristian e il suo team è quello relativo a tutte le critiche mosse sulla certificazione del prodotto e materiale per ambito medico. Noi di Help3D purtroppo non possiamo esprimerci in tal senso ma riportiamo direttamente le parole di Cristian:
Io dico che non stiamo violando nulla, per il semplice fatto che siamo in una situazione di emergenza. In una condizione standard tradizionale un’ospedale dice ‘compro una macchina non voglio comprare la valvola e quindi me la autoproduco per praticità perché me la regalano’. Ecco quella sarebbe una violazione. In caso di emergenza in teoria si potrebbe – credo, così mi riferiscono – saltare alcuni passaggi. E’ un filo sottile, non sono un legale”
LINK FONTECristian Fracassi
PER CONCLUDERE
In primo luogo, non chiamateci, come alcuni hanno fatto, eroi. Certo, delle persone stavano per morire, ma abbiamo fatto solo il nostro dovere. Rifiutarsi infatti non sarebbe stato un atto vile, ma omicida. Lungi da noi. Non chiamateci, come alcuni hanno fatto, geni. Il genio semmai è tale Venturi, che ha individuato il principio fisico che noi ci siamo limitati ad applicare, come qualunque altro ingegnere avrebbe fatto. Non c’è genio nel pezzo di cui tutti parlano, c’è solo applicazione di un principio fisico. Ma ora permetteteci anche di mettere a tacere delle parole che stanno volando oltre le nostre intenzioni, e oltre il nostro controllo: non abbiamo alcuna intenzione di lucrare su questa situazione, non abbiamo intenzione di usare i disegni o il prodotto oltre la stretta necessità che ci ha obbligato ad agire, non abbiamo intenzione di diffondere il disegno.
LINK FONTECristian Fracassi
Non volete farvi chiamare eroi ok… però almeno fatevi fare un paio di complimenti perchè ve li meritate tutti !
5 Comments
CIao. Sempre sui raccordi per maschere Decathlon, chi si può contattare per eventualmente contribuire? Grazie e complimenti per tutto.
Senti direttamente Isinnova oppure uno dei Fablab in zona !
Dell’iniziativa sulla maschera Decathlon
https://www.facebook.com/342046229234567/posts/2650737091698791/?sfnsn=scwspwa&extid=Z10FX4s5Uzcv7oMq
invece, ne sapete qualcosa ? Secondo voi la comunità di noi Makers potrebbe contribuire in questo caso ?
Che ne pensi Piraz ?
Già consegnati i raccordi lunedì scorso, lo abbiamo scritto sulla nostra pagina FB. Attualmente Brescia è ok anche perchè le stanno facendo fare ad iniezione. Ora che Decathlon ha deciso di spedirne 10K alle varie regioni sarà da vedere dove ce ne sarà più bisogno
La conoscenza ci salverà!
Con buona pace di chi dice che di cultura (anche tecnico-scientifica) non si mangia.
Bravissimi