Prusa CORE One – La recensione definitiva

Tempo di lettura: 17 minuti

Presentata nel 2024 in occasione del Formnext (la fiera più importante al mondo relativa alla stampa 3D), la CORE One di Prusa è la risposta che molti appassionati attendevano da Joseph, dopo il deludente (oltre che trito e ritrito) aggiornamento della MK4 in MK4S, per cercare di farla stare al passo con i tempi.

La mossa di Prusa è evidente, si è accorta che con la MK4S come “flagship” non sarebbe ancora andata avanti a lungo. A mio avviso la CORE One sarebbe dovuta uscire direttamente al posto della MK4 anche perchè buona parte dell’hardware è lo stesso. Inoltre, se consideriamo una MK4S + Box di chiusura il prezzo è leggermente superiore…

Non posso certamente gridare di gioia nel vedere questa CORE One, fatta certamente bene, stampa molto bene, ma alla fine è più un “Meh…” che un “WOW”. Probabilmente sono caduto nello stesso tranello di molti, cercando con forza il paragone e continuamente dicendo “Ecco che Prusone esce in risposta a quell’altro Brand”. Prusa sta cercando di fare la sua strada seguendo un filone Etico che l’ha contraddistinta da sempre, ma questa cosa purtroppo cozza con le ultime uscite dei brand concorrenti e porta noi consumatori, giustamente, a farne sempre una questione di prezzo rapportato alle feature offerte dalla stampante.

CORE One non offre e non introduce nulla di nuovo nel panorama della stampa 3D, anzi… ha molto meno da offrire sulla carta rispetto ad altri competitor. Guardandomi attorno e analizzando la concorrenza mi sentirei di riassumere tutto in: CORE One = Spartana. Poca sensoristica, poca elettronica, ma comunque semplice da utilizzare anche per i meno esperti.

Per chi se lo stesse chiedendo: si, è possibile passare da MK4S a CORE One attraverso un kit di aggiornamento. Buona parte della componentistica è la stessa !

Telaio/scocca/chassis

Esteticamente davvero gradevole, mi piace molto. Il frame nero in acciaio glitterato (stessa finitura della MK4S) abbinato a qualche particolare arancione stampato in 3D, lo trovo elegante e perfettamente in stile Prusa. La novità è che questa CORE One è già boxata/chiusa, tutte le altre stampanti della linea richiedono comunque un accessorio a parte da installare. Grande, molto grande nel caso della MK4S e brutto molto brutto nel caso della XL. Rispetto ad una MK4S con box, occupa quasi il 50% dello spazio in meno e offre il 30% di volume effettivo di stampa in più.

Il nome CORE deriva dal fatto che la movimentazione di questa stampante è di tipo CoreXY, come il 90% di quelle che vedete in giro ad oggi. Il gantry è formato da un unico pezzo di acciaio tagliato laser sul quale viene poi montata tutta la componentistica: i motori sono da 0.9° per XY, le cinghie da 6 mm, per la X è presente una guida lineare da 12 mm mentre le barre in acciaio della Y sono da 10 mm. Non è una novità per Prusa poichè questa movimentazione viene usata già da tempo sulla Prusa XL e sulla versione AFS (quella per la produzione di massa automatizzata).

Il frame/telaio è tutto fatto in acciaio tagliato laser e poi assemblato con viti, potete allegramente smontarla pezzo per pezzo e poi rimontarla. Non a caso esiste anche la versione in Kit per i più temerari. Questo garantisce all’utente di poter fare interventi sulla stampante in autonomia, anche i più estremi. Prusa lo ha definito un “esoscheletro” in cui la pelle esterna funge da supporto strutturale per il corpo (Prusa Cit.). Pelle che in parte è composta da pannelli sempre in acciaio tagliato laser mentre altri da pannelli, probabilmente, in policarbonato o PMMA fumè. Non nascondo che danno una sensazione di cheap/economico allucinante, se poi si nota come sono fissati al telaio attraverso quei maledetti pin/rivetti rimovibili… ultra bocciata questa parte. Sarebbe bastato fissarli con delle comuni viti a testa esagonale, così come mettere un paio di cerniere (anche stampate in 3D) per prevedere l’apertura del coperchio superiore per fare manutenzione. Tralascio la parte relativa alle feritoie che si aprono a mano. Sicuramente il vetro sarebbe stata una soluzione ancor più elegante e bella da vedere, ma Prusa ha tranquillamente detto “no vetro, non vogliamo rotture durante le spedizioni”. O più banalmente, andiamo a risparmio.

Piano piano stanno sparendo le parti stampate in 3D, in questa CORE One ce ne sono sensibilmente meno rispetto alla prima MK4. Nel gantry compaiono dei supporti per le pulegge, su asse Z ci sono i supporti per le madreviti e la testa del cuscinetto, il condotto aria hotend, la cover di chiusura elettronica estrusore e qualche altro piccolo particolare in giro per la stampante (tipo il case NFC). Le plastiche strutturali non sono più in PETG ma in un più performante PC-CF (e anche stampate con qualità migliore).

Bocciate inoltre le due barre anti vibrazioni incollate posticce nella parte inferiore della stampante, faranno anche il loro dovere ma la stampante wobbla/si muove tantissimo comunque. E sono brutte. Perchè non prevedere invece dei classici piedini anche stampati ? Nella guida di montaggio cartacea non sono nemmeno menzionate, solo quella online. Questo fa presumere che sia un aspetto che hanno dovuto curare decisamente all’ultimo…

Nota relativa al montaggio LCD: è l’unica componente da installare sulla stampante, presta attenzione a quando monti e smonti il pannellino magnetico che lo tiene agganciato perchè tende a rigare facilmente il telaio e la gomma anti vibrante della porta.

Peso totale 22 Kg contro i 7 Kg di una MK4S (senza box).

Piano di stampa

E’ lo stesso identico di quello della MK4/MK4S, anche i piani sono delle stesse dimensioni quindi possono essere utilizzati senza problemi. Resta sempre di tipo magnetico e flessibile con diverse finiture disponibili: PEI liscio, satin o textured, quello per il PP e quello specifico per il PA. Per sapere quale è meglio utilizzare con i vari materiali consulta questa guida. L’area di stampa però cresce fino a 250X220X270 mm, circa un 30% in più della MK4. Diversamente da come si è abituati a vedere una Prusa, questa volta il piano è fermo e si muove solo in alto o in basso: ci sono 3 barre trapezie da 8 mm di diametro (due frontali e una posteriore) con 1 motore stepper per ogni barra. Purtroppo non sono indipendenti ma collegati in parallelo con un singolo driver di stampa. L’azzeramento/sincronizzazione/allineamento dei 3 motori avviene semplicemente portando a pacco l’asse Z sul fondo della stampante, esattamente come avviene nella MK4S quando viene portato fino in alto l’asse X.

Il riscaldamento del piano (alimentato a 24V, massimo 115° 120° con il nuovo aggiornamento FW) presenta lo stesso problema che avevo riscontrato con la MK4: disomogeneo e con differenze tra centro e lato di circa 8/9°. Inoltre la T rilevata sulla superficie di stampa differisce di quasi 10° da quella indicata a LCD, ma è una condizione abbastanza comune tra le varie stampanti. Se devo essere sincero non ho notato distacchi di materiale in prossimità delle aree menzionate, sia con questa CORE one che con la MK4S che utilizzo già da più di un anno. C’è da dire che non ho mai stampato ABS ma principalmente materiali che so bene avere una elevata adesione al piano, con o senza adesivi aggiuntivi. PLA, PETG, PA12 CF, PA FFF Treed, PCPBT non hanno accennato al warping.

Segnalo un marcato disallineamento del piano, l’unità che ho ricevuto presenta differenze di quasi 2 mm tra parte anteriore e parte posteriore (dedotte dal movimento delle barre in Z). Fortunatamente è presente il sensore di livellamento (lo stesso identico della MK4) integrato nell’hotend che, attraverso una cella di carico e l’algoritmo UBL Unified Bed Leveling, crea un livellamento piano letteralmente perfetto in tutta la sua ampiezza.

PROBLEMA: prima di partire con la tastatura del piano, l’ugello esegue un piccolo controllo per sapere se ci sono residui attaccati alla punta ed eventualmente prova a rimuoverli “spalmandoli” su un punto del piano. Praticamente ad ogni stampa mi va in errore dicendo che “l’ugello è da pulire” quando nella realtà è bello pulito. La faccio ripartire senza toccare nulla e magicamente va… controllando sui vari forum/gruppi ho notato essere un problema ricorrente e che spero risolvano nel breve. Inoltre manca una banalissima striscia in silicone per fare la pulizia dell’ugello, perchè non metterla ?

Sebbene il firmware lo consenta, sarebbe decisamente comodo avere la possibilità di scegliere da stampa a stampa se effettuare o meno il livellamento del piano. Per come è impostata ora, tutto viene gestito da start Gcode attraverso vari comandi G29 e non è bypassabile il livellamento. In molti casi, specialmente se si utilizza lo stesso materiale e la stessa T di piano, è molto più comodo lasciare l’opzione all’utente quando si lancia la stampa ed eventualmente richiamare dalla memoria una mesh di livellamento fatta in precedenza.

Camera termoregolata

Spacciata come mega novità e caratteristica allucinante da far girare la testa: tranquilli, è solo una stampante boxata/chiusa, con pannelli in misto plastica/acciaio e due ventoline in estrazione. Niente altro. Di riscaldato c’è solo il piano di stampa e forse il cuore degli appassionati.

Scherzi a parte, NON è presente un riscaldatore ATTIVO del volume di stampa come in molti credono (anche se Prusa lo ha spiegato molto bene…). Il riscaldamento della camera avviene semplicemente attraverso il calore generato dal piano, quindi passivamente. Le ventole poste sul retro (silenziose a dire il vero) servono esclusivamente a regolare la temperatura in camera ESTRAENDO calore quando se ne genera troppo (specialmente in estate). Esigenza nata già da tempo su svariate stampanti boxate proprio perchè il PLA non va stampato a camera chiusa, nemmeno il PETG. Sono materiali che risentono molto della risalita del calore (heat creep) nell’hotend e con il tempo tendono a bloccarsi in fase di estrusione.

Le ventole NON hanno un filtro installato, viene venduto come optional. Continuo a chiedermi il perchè non ne abbiano messo uno anche molto semplice… Diciamo che l’anno rigirata sull’utente invitandolo a “sperimentare” e a creare nuovi accessori per la CORE One. Ok nulla da dire, ma un filtro mettilo Giuseppone.

Quando si stampano materiali tipo PLA e PETG saranno sempre in funzione e nella parte superiore della scocca si potrà aprire manualmente una piccola feritoia per far entrare aria e creare quindi un circolo d’aria fresca per tenere bassa la T della camera senza dover aprire la porta o il coperchio superiore stesso. Per materiali un po’ più tecnici come ABS, PA, PCPBT, PC ecc ecc, si chiudono le feritoie superiori e le ventole si spengono permettendo alla camera di arrivare a circa 55°. Personalmente oltre i 50° non sono andato con piano a 105°, probabilmente con piano a 115° si raggiungeranno. Tra le varie concorrenti, il sistema di estrazione dell’aria è presente in tutte ma nessuno prevede un’entrata frontale regolabile (escludendo l’ultima H2D presentata…).

Ci mette una eternità solo ad arrivare a 50°, personalmente ho impostato da slicer (solo per i materiali tecnici) di partire a non meno di 40° e poi lasciarla salire fino a 50° durante la stampa. All’inizio non capivo cosa volesse dire “Assorbimento Calore” una volta arrivata a T la camera, ma dopo una veloce ricerca sul forum ufficiale ho scoperto essere un tempo X variabile impostato da Prusa per dare tempo a tutta la componentistica di “acclimatarsi” prima di procedere con la stampa. Ecco, questo è molto intelligente. Per chi avesse invece fretta, l’opzione è bypassabile sia da LCD sia rimuovendo il comando “G29 G” dallo start gcode.

Ottima la gestione degli spazi interni, sono state ricavate due nicchie laterali una per la bobina e una per storage vario ed eventuale: hanno la funzione di ridurre l’ingombro esterno, migliorare l’estetica e ridurre il volume interno della camera da dover riscaldare passivamente. Una soluzione simile era stata adottata nel 2019 da Raise3D con il modello E2.

Il sensore che rileva l’apertura della porta (disattivabile) ha quel retrogusto di arcade anni 90 o primissime stampanti di tanti anni fa. E’ un banalissimo switch a levetta, estremamente funzionale nulla da dire ma… su stampanti da pochi euro. CORE One meritava forse qualcosa di più raffinato visto il prezzo a cui viene venduta. C’è da dire che appena si apre la porta la stampante va in pausa immediatamente e appena la si richiude riparte ancora più velocemente, non mi è mai capitato di vedere una gestione così fulminea della pausa !

Estrusore e Hotend

Nessuna grossa novità introdotta, il gruppo di estrusione resta il collaudatissimo Nextruder con riduttore planetario 10:1,già visto su XL e poi MK4, idem vale per hotend e riscaldatore, gli stessi identici della MK4/MK4S. I nuovi nozzle di tipo CHT (quelli a 3 vie) e HF E3D (in acciaio temprato) sono meravigliosi, danno un boost enorme alla portata volumetrica rispetto ai precedenti installati nella MK4. Confrontati a tutti quelli provati delle varie marche concorrenti sono al top come prestazioni, in realtà riescono ad estrudere ben oltre le possibilità di movimento della stampante ! Nota: gli ugelli sono gli stessi introdotti con l’aggiornamento della MK4S.

Manutenzione facilissima, due viti e due connettori e viene giù tutto l’hotend. Se si preferisce basta cambiare solo il nozzle svitandolo, ha la gola già integrata con l’ugello quindi si tratta solo di svitare il vecchio e avvitare il nuovo. La calibrazione dello Z Offset viene eseguita in automatico sfruttando la cella di carico presente nel telaio dell’estrusore.

Non sono riuscito a misurare con precisione il taglio termico e la temperatura effettiva in punta all’ugello: il nozzle di tipo CHT alto flusso (in ottone) ha 3 vie separate per scaldare dall’interno il filamento, e la sonda non passa attraverso questi piccoli canali. Dopo qualche tentativo ho tirato fuori qualche dato ed è esattamente sovrapponibile al vecchio. Efficiente. Inoltre mi piace sempre tantissimo il sensore di temperatura che misura la temperatura della gola di estrusione e adatta il regime di rotazione della ventolina per evitare che si surriscaldi troppo.

Una cosa sulla quale mi sono dovuto ricredere è la ventilazione dell’ugello, inizialmente mi chiedevo: “come fanno ad andare a 350 mm/s senza il ventolone laterale enorme ? “. Funziona egregiamente, non posso dire altro. Overhang/sbalzi anche molto importanti con materiali come PLA vengono fuori perfetti, meglio di molte altre stampanti in circolazione con il mega ventolone. Il tutto con una rumorosità davvero contenuta (ho visto max 80% di ventola), finalmente torno a sentire la stampante che si muove e non solo il rumore di ventole stile turbo jet. Fortunatamente hanno messo la ventola nella parte posteriore e non gigantesca (e orribile) come nell’aggiornamento della MK4S, anch’essa prestante negli overhang come mai prima (la ventola con sportellino faceva davvero tenerezza…).

Unica nota dolente: massimo 290°, davvero un peccato…

Elettronica / Connettività / Firmware

La scheda madre è la stessa della MK4 che a sua volta è la stessa della MK4S. Pure marchiata MK4 ! Come vedi continuo a citare continuamente la MK4S perchè fondamentalmente è lei… è una MK4S boxata. Cablaggi fatti bene, pochissimi sono a vista. Non hanno usato una catena portacavo per portare i cablaggi dell’hotend ma una classica guaina fissata ad un braccetto basculante. Semplice e funzionale.

Alimentatore da 240W, tutto a 24V compreso il piano di stampa, completamente sensorless per gli azzeramenti in XY (usa la funzionalità dei TMC2130) e Z (usa la cella di carico). E’ comparso un sensore filamento aggiuntivo vicino alla sede bobina e un sensore temperatura per la camera di stampa. La stampante ha il “power panic” ovvero un sensore dedicato che rileva le cadute di tensione, salva l’ultima coordinata di stampa, per poi riprendere il tutto quando ritorna l’alimentazione.

L’accelerometro non è installato, c’è solo la predisposizione (venduto come optional). Non viene fatta nessuna regolazione dell’input shaping, ci sono solo frequenze pre impostate ed eventualmente modificabili dall’utente. Quello che non hanno più attivato (già a partire dalla MK4 con input shaping) è il controllo delle collisioni, un peccato perchè era di grande aiuto.

L’elettronica è basata su una scheda prodotta internamente chiamata “xBuddy” con microcontrollore STM32 a 32 bit. Lo schermo da 3.5″ è sempre lo stesso, presenta la doppia funzionalità: touchscreen oppure attraverso la manopolina. Per come è organizzato il menù (molto chiaro e ben fatto) trovo sempre più immediato girare la manopola che utilizzare le mie ditona.

Connettività Wi-Fi e Ethernet e finalmente un’antenna NFC per poter configurare le credenziali Wi-Fi attraverso lo smartphone oppure possono essere inserite manualmente da LCD. Basta con quel tedioso sistema di usare la chiavetta usb e modificare il file delle credenziali.

Manca la Webcam, viene venduta come optional e serve esclusivamente per il controllo da remoto. Non ha nessuna funzione di AI o di monitoraggio attivo della stampa.

NOTA PRIVACY: visti i recenti scandali e polemiche nate inutilmente, Prusa ci tiene a sottolineare che la stampante NON è obbligata a lavorare in CLOUD ma generalmente opera offline, slegata da qualsiasi tipo di connessione diretta. L’utente poi deciderà se e come connetterla alla rete.

Software / Documentazione / Assistenza

Su questo aspetto Prusa può tranquillamente insegnare agli altri brand “come si fa”, siamo a livelli top. Più precisamente:

  • Prusa Slicer: penso non abbia bisogno di presentazioni, è lo slicer dal quale partono numerose fork/derivazioni di altri competitor
  • Profili di stampa iper ottimizzati per i materiali di loro produzione (Prusament) e quelli di altre parti certificati
  • Prusa Connect: per poter gestire e controllare una o più stampanti da remoto attraverso una pagina web. Per chi gestisce una print farm è una manna dal cielo
  • Prusa link: per chi non vuole collegarla ad internet potrà sempre controllarla (limitatamente) collegandosi all’indirizzo IP della stampante e lavorare solo attraverso la rete privata
  • Prusa App (Android e IOS): l’applicazione ufficiale che permette di utilizzare Prusa Connect anche da smartphone per controllare la/le stampante/i. Fatta davvero bene e con notifiche immediate in push per qualsiasi tipo di evento
  • Prusa EasyPrint, novità 2025, che permette all’utente di effettuare un slicing di un oggetto attraverso un apagina web e senza la necessità di scaricare Prusa Slicer
  • Printables: la repository di files STL di Prusa, davvero ben fatta e piena di modelli da poter stampare. Da poco è finalmente disponibile l’integrazione di Printables direttamente da Prusa Slicer

Rispetto alla precedente recensione che avevo fatto sulla MK4, hanno fatto passi in avanti per allinearsi alla concorrenza in termini di integrazione e gestione della stampante da remoto. Pensare che fino a metà 2024 non era nemmeno possibile inviare un file alla stampante direttamente dallo slicer senza dover necessariamente impostare una stampante virtuale… Ad oggi è tutto bello integrato e funzionante come un orologio svizzero.

Lato assistenza, sul sito web , è presente una live chat H24 – 7 su 7 anche in Italiano. Tutte le stampanti vengono prodotte in Europa (a Praga), compresi i filamenti e parte dell’elettronica. L’assistenza è gestita direttamente da Prusa.

Webcam Optional

Per chi cercasse invece della documentazione per:

  • Montare la stampante
  • Smontare la stampante
  • Aggiornare la stampante
  • Come stampare determinati materiali
  • Imparare ad usare la stampante
  • Risoluzione dei problemi
  • Calibrazioni

il sito ha una sezione dedicata per tutti questi argomenti con dentro una tonnellata di articoli (in Italiano) ricchi di dettagli/spiegazioni e foto di ogni singolo passaggio. Sono validi sia per i neofiti che per i più “skillati”, io tutt’ora consulto sempre la loro tabella di compatibilità dei filamenti con i piani !

Tralasciando gli orsetti Haribo, sempre graditissimi, è sempre incluso anche un manuale CARTACEO che spiega i primi passi da compiere con la stampante, chapeau.

Prestazioni, consumi e rumorosità

Al netto dei difetti riscontrati e citati nell’articolo, la CORE One stampa decisamente bene. Le accelerazioni non saranno degne di una VZ bot ma sono più che accettabili, idem vale per le velocità che comunque arrivano tranquillamente a 350 mm/s come impostate come da profilo originale. A mio avviso c’è tranquillamente margine per aumentare un po’ le velocità.

L’ugello CHT che arriva con la stampante, è un mostro: non ho visto (ad oggi) nessun ugello montato stock di altri brand, che arrivi a portate volumetriche similari. Quello che più si è avvicinato è stato il simil CHT della vecchia V400. Se si lavora a 0.2 mm di altezza layer e con ugello da 0.4 mm non c’è praticamente limite, si va ben oltre i 30 mm3/s effettivi di portata con un PLA. Ma la cosa più sconvolgente è stato scoprire che la versione HF E3D in acciaio temprato arriva quasi a 29 mm3/s estrudendo un Nylon Caricato carbonio, nel mio caso ho utilizzato quello della Treed specifico per le alte velocità. Nei test di estrusione dinamica è arrivato allegramente a 300 mm/s ! Davvero gustoso.

Con il piano finalmente fisso che si muove solo in Z, le stampe alte fino a 270 mm non soffrono di macroscopici problemi di VFA in Z. In XY i motori da 0.9° sicuramente aiutano moltissimo per ridurre questi difetti, ma in Z ho riscontrato comunque qualche artefatto prettamente dipendente dal tipo di materiale utilizzato. Con un PACF, ad esempio, non si vede nulla nemmeno mettendo una luce di taglio, discorso differente con un PETG opaco/lucido dove il difetto si è notato maggiormente. Nella stampa test del “rocket engine” di Prusa durata quasi 20 ore, non ho notato alcun tipo di difetto, una stampa che rasenta la perfezione.

Rispetto ad altre stampanti boxate è davvero silenziosissima, merito delle poche ventole presenti ma che comunque garantiscono un perfetto funzionamento della stampante. Quelle che forse si sentono un po’ di più sono quelle di estrazione del calore dalla camera, ma tutte le altre sembra quasi di non averle. In condizioni di stampa normale (non stealth), con il PLA e tutte le ventole accese non si superano i 50 dB proprio accanto alla stampante. A Prusa ora resta solo da portare il Phase Stepping della XL sulla CORE One e poi hanno fatto bingo dal lato rumore, speriamo sia nei loro pensieri.

Attenzione a dove la posizionate, la stampante oscilla molto durante la stampa e trasmette parecchie vibrazioni. Valutate una scaffalatura solida o un bel tavolo pesante su cui piazzarla. Personalmente valuterò la sostituzione delle barre incollate con dei piedini anti vibranti.

Conclusioni

Il mio obiettivo non è convincerti a comprare una stampante piuttosto che un’altra. Cerco sempre di dare giudizi il più oggettivi possibile, per metterti nelle condizioni di poter scegliere in autonomia. Salvo rarissimi casi è difficile che io mi sbilanci verso un preciso modello di stampante, ad oggi tutte stampano davvero bene, si differenziano per feature offerte e prezzo. Cerchi quella con meno problemi ? Nessuna stampante è esente da problemi, alcuni si manifestano subito altri dopo svariate ore di utilizzo. Quello che faccio fatica ad analizzare è come una stampante si comporterà sul lungo periodo, come posso dirti come sarà dopo 10.000 ore di lavoro se la stampante è stata presentata solo 2 mesi fa ?

Cosa dire di questa Prusa CORE One: difficile bocciarla del tutto, se il suo obiettivo è quello di stampare pezzi e farlo bene, beh… lo fa, e molto bene. E’ facile da usare, è compatta, è poco rumorosa, è veloce, è fatta in Europa, è open source. Per quale motivo uno non dovrebbe acquistarla seduta stante ? Semplice, per il prezzo. Sempre il solito problema che Prusa ha nei confronti della concorrenza cinese che vende prodotti tecnologicamente più avanzati a prezzi scandalosamente inferiori.

Inoltre mancano determinate feature che fanno molto gola agli appassionati di oggi, non ha lidar, mille sensori di rilevazione, non ha AI per rilevazione errori di stampa, calibrazioni automatiche di flusso, pressure advance e non fa il cappuccino. Non ha nulla, pura e spartana. Quello che c’è però fa funzionare comunque molto bene la stampante e, sinceramente, non sento la necessità di avere altro. Magari un sistema di filtrazione incluso e non come optional lo avrei gradito maggiormente.

Rispetto ad una MK4 che avevo recensito l’anno scorso, faccio molta meno fatica a giustificare i 1.349,00€ della CORE One montata (1.049,00€ in KIT) . Il prezzo in questo caso è adeguato, forse qualche finitura migliore avrebbe giovato (pannelli economici e switch porta) ma tutto sommato non si può dire di essere completamente fuori prezzo questa volta. Facciamo qualche esempio:

Volume di stampa similare:

  • Prusa CORE One: 1.349,00 € ( 1.748,00€ con MMU3)
  • Bambu Lab X1C: 1.177,00€ (1.434,00 con AMS)
  • Bambu Lab P1S: 614,00€ (819,00€ con AMS)
  • Anycubic Kobra S1 Combo: 619,00€ (con ACE PRO)
  • Creality K1C: 449,00€ (mono colore)

Piano da 300 mm:

  • Creality K2 Plus Combo: 1.499,00€ (con CFS)
  • Qidi Plus 4: 800,00€ (mono colore, il kit multi colore è in arrivo)

Per chi cerca una stampante multicolore eviterei di scegliere CORE One + MMU3, ci sono già tanti altri sistemi molto più compatti in circolazione (AMS, CFS, ACE PRO), più economici e altrettanto funzionanti. Ti preoccupa il volume di stampa ? Non hai tante alternative se vuoi stampare più grande, in camera chiusa spendendo poco.

Devi fare materiali tecnici come PPA o PPS ? CORE One non supporta questi materiali, devi andare necessariamente su Plus4, K2 o altre stampanti che offrano camera riscaldata attivamente.

Quindi per quale motivo uno dovrebbe prendere una CORE One piuttosto che 2 X P1S oppure 3 X K1C allo stesso prezzo ? Una domanda difficilissima da rispondere. Se parliamo in termini di qualità di stampa tutte si equivalgono, forse la K1C di poco inferiore tra le 3. La user experience è molto simile, sono tutte e 3 molto semplici da configurare e da utilizzare. Vedi te quale filosofia sposare: brand cinese iper tecnologico oppure brand europeo open source ma con meno innovazione tecnologica.

Devi lavorare con molte stampanti ? Prusa a mani basse, solo per il software Prusa Connect che è una meraviglia. C’è da dire che anche altri brand si stanno attrezzando con software proprietari per la gestione di piccole farm.

La privacy è per te un problema ? Eticamente Prusa, tra i vari produttori mondiali di stampanti 3D, è quello più eticamente corretto con la propria community e con la community della stampa 3D in generale. Dopo lo scandalo Bambu Lab di gennaio 2025 in molti si sono allontanati dal brand per ritornare verso il caro Prusa.

E la MK4S ? Che fine farà ? Con l’uscita della CORE One è abbastanza chiaro che il progetto MK non andrà più avanti, non ha senso almeno a quei prezzi (1.100€ montata la MK4S). Se riuscissero ad abbassare ancora un po’ i prezzi sarebbe decisamente più appetibile, ma ora come ora conviene andare dritti sulla CORE One.

Ha senso aggiornare da MK4S a CORE One ? Non so sinceramente quanto senso ha questa operazione, il kit ha comunque un costo di circa 489€ che si aggiungono a quelli già spesi qualche mese fa per acquistare la MK4S. Probabilmente ne acquisterei una nuova direttamente tenendomi la MK4S intera come seconda stampante oppure trovando da rivenderla.

Se hai letto fino a qui in fondo ti faccio i miei complimenti, sei un grande hai tutta la mia stima ! Inoltre ti svelerò anche il segreto delle Prusa: i maledetti orsetti della Haribo dentro la confezione, sono loro l’ago della bilancia !

Prusa is Prusa baby 😉

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Andrea Pirazzini

La stampa 3D è sia la mia passione che il mio lavoro. Da più di 10 anni creo contenuti relativi alla Stampa e Modellazione 3D adatti a tutti. Sono un Maker e profondo sostenitore del DIY.

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