Spesso, quando si tratta di risolvere un problema con le stampe venute fuori male, il primo aspetto ad essere considerato è sempre lui. Sua maestà il filamento! La “pappa” delle nostre stampanti 3D di tipo FDM. Senza entrare nel merito di qualità/marche/produttori di filamento, cosa è meglio cosa è peggio, sappiate una cosa: una buona parte dei polimeri che utilizziamo per stampare in 3D sono igrospcopici . Che vuol dire? In breve che assorbono umidità dall’ambiente che li circonda. Spiegato in maniera più specifica metto un piccolo estratto trovato sul sito http://www.xpolymers.it/igroscopico.html
“Tutti i polmeri durante la fase di sintesi, di trasporto e di stoccaggio hanno la tendenza ad assorbire e trattenere l’umidità, raggiungendo un valore di equilibrio con l’ambiente, che dipende dal tipo di polimero, dall’umidità e dalla temperatura dell’aria, dalle dimensioni del granulo e da molti altri fattori, quali il compound e la tipologia di taglio del granulo.In funzione dell’assorbimento di d’acqua del polimero nell’ambiente ,i polimeri sono suddivisi in 2 categorie: igroscopiche e non igroscopiche. Nei materiali igroscopici l’acqua è assorbita all’interno del granulo plastico e si lega chimicamente con il materiale stesso,per esempio le poliammidi (PA), il policarbonato (PC), il polimetilmetacrilato (PMMA), il polietilentereftalato (PET), l’acetalica (POM),ABS, SAN e Polisulfone (PSU).Per questi polimeri la rimozione dell’umidità è più difficoltosa e richiede l’utilizzo di deumidificatori nei quali l’aria calda viene preventivamente deumidificata prima di essere insufflata nel sistema.Generalmente questi polimeri sono polari come l’acqua.”
Quindi anche se compriamo il filamento più costoso del mondo e reputato con 5 stelle nella Guida Michelin e su tripadvisor, poi alla fine ci ritroveremo sempre a dargli contro se quest’ultimo assorbe umidità. Da cosa ce ne accorgiamo?
- Le stampe vengono fuori peggio rispetto a qualche mese prima. Superficie irregolare e magari con qualche foro qua e la.
- Difficoltà di estrusione/mancanza di estrusione
- Evidenti sfrigolii del materiale in fase di estrusione. In particolare con il Nylon
- Delaminazioni del pezzo/Scarsa adesione interlayer
- Viraggio cromatico o cambiamento delle proprietà meccaniche del filamento
- Sul PLA ce ne accorgiamo perchè il filo da morbido che era inizialmente, poi si spezza come un grissino.
Sempre dal sito di prima:
“’umidità, sia esterna che interna, influisce negativamente sulla qualità estetica e funzionale del manufatto; infatti, alle temperature di trasformazione dei materiali polimerici, l’acqua può diventare vapore, dando origine a difetti quali; aspetto opaco; striature argentate; striature brune; linee di saldatura marcate e deboli ; pezzi incompleti; sbavature; bolle superficiali, ritiri irregolari, tensioni strutturali, deformazioni e rotture, nonchè problemi di demolding ,estrazione dei pezzi.L’umidità è, infatti, uno dei problemi di qualità più frequenti, per ciò i materiali ,prima di subire una trasformazione , devono essere deumidificati ed essiccati.”
E qui entrano in gioco le soluzioni. Prima di tutto bisogna saper conservare adeguatamente le bobine una volta aperte. Alzi la mano chi non sta stampando in garage o in cantina in questo momento (per evitare le mazzate da moglie/compagna). Quindi non appena le sballate dalla confezione conservate i sali essiccanti/disidratanti. Meglio ancora se ne comprate un bel po’ come QUESTI SILICA GEL e riempite il fondo di un box SAMLA IKEA.
Così almeno siete sicuri che le bobine verranno conservate bene anche in ambienti non idonei. Ma cosa succede se la bobina è già compromessa e dobbiamo recuperarla?
- Molti tendono a scartarla e a buttarla via… non fatelo. La riprenderemo
- A seconda del polimero la possiamo lasciare in un classico forno casalingo per X minuti ad X gradi. Dove X dipende dalla bobina che vogliamo recuperare. Scelta ottima ma ci vuole un forno dedicato e le mogli solitamente tagliano le mani se vedono bobine di filamento girare ANCHE in forno
- ATTENZIONE: mettere le bobine dentro ad un box pieno zeppo di sali può aiutare ma NON risolve il problema. Aiuta solo la conservazione.
Usare un ESSICCATORE ALIMENTARE opportunamente modificato come quello del video, non solo vi permette di recuperare bobine umide. Ma, meglio ancora, vi permette di tenere al caldo il filamento anche durante la stampa, condizione IDEALE anche per i filamenti che non sono umidi all’interno! Spettacolare nel caso di stampe con Nylon oppure PVA idrosolubile, dua tra i materiali più igroscopici in commercio. E’ come un piccolo fornetto che genera ARIA calda che andrà ad asciugare ben bene il nostro materiale.
Quanto tempo deve rimanere dentro? Difficile da dirsi… dipende molto da come è messa la bobina, da quanta umidità ha assorbito e dal polimero che si desidera essiccare. Prendiamo in esempio un PLA classico: direi 3 ore a 50° bastano e avanzano.
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LINK
Essendo l’essiccatore diverso nelle misure a seconda della marca scelta (consiglio QUESTO), vi lascio i link dei disegni realizzati in Fusion 360 che potete scaricare in QUALSIASI formato desideriate per poi modificarli a piacere. Il rialzo è stato disegnato volutamente a spicchi per poter permettere una stampa anche a chi non dispone di grossi volumi di stampa.
Spicchi componibili: https://a360.co/2K4FJ8I
Supporto centrale bobine: https://a360.co/2HDGya7
Tutti i modelli : https://goo.gl/yPwC6A
NBB: se dovete lavorare con temperature fino ad un max di 55° andate di PLA senza grossi problemi. Oltre è NECESSARIO optare per PETG, ABS, PBT, NYLON o materiali che comunque possano resistere a quella temperatura impostata.
DISCLAIMER: Help3D non si riterrà responsabile dei danni derivanti da un utilizzo non consono dell’essiccatore in questione. Operate sempre con la massima cautela e lavorate in ambienti areati. Non lasciate l’essiccatore acceso incustodito
Ora sbizzarritevi, potete anche creare un essiccatore multipiano e mettere varie bobine!
Buon divertimento
8 Comments
Ciao,
qualche possibilità di convertire l’essiccatore per supportare 2 bobine alla volta ? In questo modo, con le stampanti a doppio estrusore, si possono pescare i filamenti direttamente da dentro l’essiccatore.
Ciao! Prendi i nostri files sorgente del disegno 3D e… li fai più alti! O molto più semplicemente utilizzi uno dei suoi divisori inclusi, tagli la grata in mezzo, e metti sopra un altro anello stampato per rialzare il tutto!
Ho provato a fare il download del file dal link, ma da ieri non ho ricevuto nessuna mail, quanto tempo passa tra la richiesat e l’invio del link?
Grazie
Ciao! Di solito arriva subito… ad ogni modo dato che siete in diversi ad aver avuto problemi nel download, ecco i files https://goo.gl/yPwC6A ciao!
Ciao, complimenti per questo tutorial.
Ho appena realizzato l’essiccatore, volevo chiederti che temperatura consigli per il PLA e PETG per asciugarli e durante la stampa?
Grazie
Ciao Osvaldo
Dipende da con che materiali lo hai costruito. Se ABS, Nylon puoi andare anche a 80°. Se PLA ti consiglio di stare su 50° max. Ciao
Ciao, grazie per il tuo lavoro
Ho provato a scaricare i file in formato DXF ma dal link che ricevo, riesco solo a scaricare un file senza estensione che non è un DXF
Ho provato anche con altre estensioni ma con lo stesso risulato
Puoi aiutarmi?
Grazie
Ciao Carlo
Ho appena provato e funziona tutto a dovere! Tutte le estensioni le scarica a dovere ed invia il link via mail.
Ciao ciao